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Il CEIS San Crispino di Viterbo

La storia

Il Centro di Solidarietà “S. Crispino “è un’associazione di volontariato ONLUS, nata nel 1982, promossa dalla Diocesi di Viterbo, per affrontare il problema delle dipendenze e della prevenzione dal disagio. Ha acquisito l’autorizzazione all’esercizio e l’accreditamento istituzionale definitivo, rilasciato dalla Regione Lazio con i seguenti DD.: n° U00066 del 26/02/2014 e n°U00074 del 06/03/2014 ed è iscritta all’Albo Regionale delle Associazioni di Volontariato con D.G.R. n. 1462 del 18 luglio 1994. Inoltre ha l’Autorizzazione all’Esercizio con la Determina Regionale N. G01491 del 13 / 02 / 2017 per la Doppia Diagnosi. O!re una serie di servizi e interventi per soggetti con disagio da dipendenze. La filosofia del Ce.I.S S. Crispino, che trova la sua origine nel rispetto dei principi cristiani, fondati sul pieno rispetto della dimensione umana, non può prescindere dall’assioma che pone la persona al centro dell’attenzione: la persona con tutte le sue problematiche, bisogni, paure, preoccupazioni, e con le sue potenzialità e risorse; considera la famiglia come valore aggiunto e fondamentale. È la filosofia di “Progetto Uomo” della FICT (Federazione Italiana delle Comunità Terapeutiche) a cui il Ce.I.S “S. Crispino” si ispira e di cui fa parte.

Finalità

Lo scopo dell’Associazione è quello di fornire un aiuto alle persone in stato di disagio psichico, fisico, morale, sociale: persone con dipendenze, alcolisti, soggetti svantaggiati in genere.

il ceis si propone

La promozione dell’uomo come finalità, specialmente del giovane in particolare diffcoltà, per il recupero della propria dignità, libertà, pace interiore ed il suo reinserimento sociale;

L'assistenza morale come mezzo

la solidarietà come sostegno, da suscitare a tal 5ne tra cittadini, enti pubblici e privati, e soprattutto tra i giovani e le famiglie.

Obiettivi

  • Fornire strumenti educativi e terapeutici per la persona nel problema della dipendenza da sostanze psicotrope, affinché possa maturare la propria autonomia e libertà di scelta; 
  • Fornire sostegno alle famiglie che vivono il problema del disagio e della tossicodipendenza. 
  • Collaborare con i Servizi Pubblici Sanitari e Sociosanitari, i Comuni e le Scuole, per creare un lavoro in rete a sostegno e alla promozione della cura e della prevenzione di comportamenti a rischio e del mantenimento dello “star bene”. 
  • Offrire possibilità alternative al carcere a quelle persone che intendono rivedere la loro storia e rieducarsi attraverso percorsi terapeutici.