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Comunità terapeutica

Accreditamento definitivo della Regione Lazio n. U00066 del 26/02/2014

COMUNITÀ TERAPEUTICA RESIDENZIALE “S. MARIA DELLA QUERCIA”

La sede operativa ha una capacità ricettiva di n. 40 persone in regime residenziale. La sede (concessa in comodato d’uso gratuito) è situata in Località La Quercia a 2 chilometri da Viterbo, nella Villa dell’ex Seminario Diocesano. Assieme alla disponibilità di un vasto terreno circostante, che dà vita ad un’azienda agricola biologica, ci sono: una palestra, la sede per i colloqui iniziali e la comunità semiresidenziale. Il tempo di permanenza nella struttura è di circa 1 anno. La struttura condivide obiettivi e metodi della Comunità “Palanzana” di cui al precedente paragrafo.

Generalmente sono i soggetti che, terminata la fase di disintossicazione, hanno motivazioni per continuare un processo più intenso di cambiamento attraverso un iter speci5co ove possono essere affrontate nel tempo tutte le problematiche personali e familiari che sono emerse nel vissuto. Tutte le attività terapeutiche sono condotte da personale (operatori e psicologi) con esperienza pluriennale nel settore. Le sedute di gruppo si tengono 2 volte a settimana presso la sede della comunità, per la durata di 2 ore circa a seduta.

Si tengono periodicamente per piccoli gruppi di utenza che hanno già vissuto alcuni mesi di percorso comunitario. Lo scopo è quello di affrontare, con il supporto dello psicologo, le problematiche di vita emerse durante il percorso comunitario.

È coordinata ogni mattina dagli operatori. Durante la riunione viene verificato l’andamento della casa e vengono prese in considerazione le proposte giornaliere delle attività.

Viene elaborato con ogni soggetto inserito nel programma e un suo operatore di riferimento, in modo da individualizzare tutto l’iter terapeutico; viene valutato l’andamento del percorso, il raggiungimento degli obiettivi prefissati e i tempi di verifica.

Proseguono gli incontri familiari già iniziati nella fase di accoglienza. In questa seconda fase del programma, i colloqui familiari hanno l’obiettivo di analizzare la dinamica familiare sia all’interno della famiglia stessa, sia nei rapporti con il soggetto inserito nel programma. Al termine del percorso terapeutico, la famiglia verrà coinvolta nelle prospettive future per sostenere il progressivo reinserimento dell’individuo nel tessuto sociale. Nel caso in cui il soggetto in programma avesse figli, l’equipe degli operatori vaglierà le possibilità e le modalità per organizzare gli incontri.

Gli obiettivi di questo settore sono: acquistare ritmi e responsabilità caratterizzanti una situazione lavorativa, confrontarsi con la realtà esterna; esprimere capacità e abilità, imparare a dare un senso e un signi5cato positivo al proprio operato come singoli e come gruppo e viverne la soddisfazione. Le attività lavorative si svolgono dal lunedì al venerdì, compatibilmente con le altre attività terapeutiche ed educative della comunità.

I lavori che vengono svolti sono: 

  • gestione, cura e manutenzione della comunità;
  • piccoli lavori svolti all’esterno: agricoltura e orticoltura, cura degli animali, raccolta delle olive, cura delle api; laboratori di vario genere: seminari di cultura generale, recupero scolastico.

È prevista una riunione giornaliera di organizzazione e verifica dei settori. In questo spazio si cerca di stimolare la partecipazione del gruppo, ponendo attenzione alle varie difficoltà personali e relazionali che possono in7uire sulle capacità del gruppo e dei singoli. Nelle varie fasi del programma la persona assume progressivamente maggiori responsabilità per crescere e interiorizzare maggiormente le capacità personali che gli permettano poi di affrontare con responsabilità le realtà della vita sociale al termine del programma.

Vengono stimolate le attività sportive e di palestra per potenziare le attività corporee e gestire anche 5sicamente l’aspetto esteriore della persona. Ogni utente può gestire personalmente il suo tempo libero con lo studio (se intende recuperare la scuola) oppure leggendo o facendo attività culturali, o ancora con allenamenti all’interno della palestra della comunità. Questo processo prevede:

  • colloqui individuali di sostegno e psicologici;
  • gruppi di auto aiuto;
  • gruppi terapeutici specifici condotti da figure professionali;
  • colloqui con lo psichiatra e colloqui psicoterapeutici; 
  • programmazione per il futuro.

Sono inoltre previsti: 

  • recupero scolastico e attività culturali;
  • attività sportive;
  • uscite terapeutiche e di verifica;
  • servizi di inserimento sociale.

Come funziona

La struttura residenziale garantisce un funzionamento di 24 ore giornaliere per 365 giorni l’anno. Gli orari ed i turni del personale sono articolati in modo tale da prevedere una presenza massima nelle fasce orarie giornaliere e minima in quelle notturne, salvo situazioni che richiedano l’intensificazione della presenza.

Fase di reinserimento

Durante la fase comunitaria, soprattutto nell’ultimo periodo, per favorire un consolidamento delle convinzioni e delle scelte personali si inizia gradualmente ad instaurare un rapporto nuovo e positivo con altre realtà, a misurarsi con i propri valori di riferimento e con quelli proposti dalla comunità al fine di progettare il futuro, assumere responsabilità maggiori, acquisire maggiore consapevolezza delle proprie forze e paure per riprendere contatto con la realtà esterna, maturare il profilo affettivo. Viene dunque posta molta attenzione ai passi che permettono un positivo reinserimento sociale. Quest’ultimo viene progettato anche nel contesto familiare e con il Sert per costruire una rete di sostegno per l’inserimento, per ricercare un lavoro e una propria identità sociale, imparando nel contempo ad affrontare le difficoltà e gli insuccessi. In questa fase l’utente gestisce personalmente la giornata, pur mantenendo una temporanea residenzialità nella struttura della comunità che gli consente un periodo di protezione dal mondo esterno e di vita comunitaria con gli altri compagni, oltre che permettergli una maggiore socializzazione e un migliore reinserimento nella società. In questa fase la persona viene gradualmente avviata ad affrontare le realtà di tutti i giorni: inizia a cercare una occupazione ed una

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