Cerca
Close this search box.

Comunità doppia diagnosi

SERVIZIO RESIDENZIALE SPECIALISTICO PER LA DOPPIA DIAGNOSI CAMPUS “CALISTO FELLI”

Autorizzazione della Regione Lazio DETERMINA n. G01491 del 13/02/2017

La larga diffusione dell’abuso di droghe ed alcol associato a disturbi psichiatrici, è ad oggi diventato uno dei problemi più gravi da affrontare per i professionisti della salute mentale. La frequenza della comorbilità è una condizione che crea molte difficoltà nella gestione dei due disordini perché, integrandosi tra loro, tendono ad acutizzare la sintomatologia. Le strategie di intervento tradizionale (trattamento sequenziale e trattamento parallelo) sino ad ora utilizzate, hanno tentato di formulare risposte separate, proprio per questo inefficaci. La complessità di tale fenomeno richiede al contrario una strategia operativa differente ed innovativa, che consideri primari ambedue i disturbi e, in quanto tali, affrontati in un trattamento che preveda interventi coordinati. Il progetto “Calisto Felli”, iniziato nell’anno 2000, continua ad offrire, attraverso una costante sperimentazione professionale, un intervento sempre più specifico ed integrato, grazie all’esperienza acquisita nel corso degli anni in cui l’approccio psichiatrico e quello educativo sono complementari ed indispensabili. 

Il progetto offre ad oggi un servizio residenziale disponibile 24h su 24, localizzato nel territorio viterbese (ma rivolto anche ad altre realtà territoriali) e garantisce i seguenti servizi: trattamento residenziale rivolto ad utenti, provenienti sia dai Sert che dai D.S.M., con diagnosi di dipendenza associata a comorbilità psichiatrica per un massimo di 8 persone; terapia farmacologica secondo prescrizione del servizio inviante, periodicamente verificata dallo psichiatra della struttura; attività terapeutica riabilitativa, ovvero:

  • gruppi educativi
  • gruppi terapeutici
  • gruppi di auto mutuo aiuto
  • colloqui individuali con gli operatori della struttura
  • supporto psicoterapeutico individuale settimanale (o quindicinale per coloro che si trovano in fase semi-residenziale e non residenziale)
  • consulenza psichiatrica bisettimanale
  • attività ludico-sportive-ricreative
  • laboratori: cucina, teatro, musica, attività motoria, pittura, fotografia, creta, legno, computer, giardinaggio e orticoltura; la loro attivazione è distribuita e subordinata alle disponibilità presenti ed ai progetti approvati
  • gruppi e colloqui di sostegno ai familiari
  • attività di Training Autogeno e Bioenergetica

Inoltre, vi è un supporto nella fase del reinserimento in forma residenziale e semiresidenziale, attraverso il coinvolgimento della famiglia d’origine e dei servizi invianti (Ser.D./D.S.M.) con i quali, durante l’intero percorso si cerca di creare dei contatti regolari con il 5ne di favorire la costruzione di un progetto di reinserimento socio-lavorativo specifico ed individualizzato per ciascun utente, che tenga conto delle reali risorse personali, familiari e territoriali.

Il servizio di Doppia Diagnosi, o per le dipendenze complesse, o!re un trattamento mirato a tutti coloro che hanno avuto, durante la vita, una lunga storia di fallimenti personali e sociali associati a gravi di6coltà nell’a!rontare adeguatamente i problemi della quotidianità e per questo spesso emarginati e/o etichettati. La rete sociale spesso è incapace di supportarli, pertanto il senso di inadeguatezza che spesso li invade, penalizza il loro inserimento sociale. Le disfunzioni cognitive, emotive, e comportamentali spesso interferiscono pesantemente con i loro obiettivi di vita: gli utenti di doppia diagnosi non sempre sono pienamente capaci di lavorare a tempo pieno, oppure di vivere indipendentemente, o ancora di risolvere i problemi quotidiani, a volte anche più elementari; in sintesi manifestano un forte disagio nel condurre un’esistenza qualitativamente accettabile. In tal senso il Programma riabilitativo è interamente volto a fare acquisire nel tempo un ruolo sociale più dignitoso, attraverso un lavoro sistematico e strutturato. La relazione di 5ducia tra l’utente e lo sta! è il fondamento su cui si basa l’intero processo riabilitativo. L’accettazione, il rispetto e l’interesse reciproci permettono all’utente di esprimere sempre più liberamente i suoi sentimenti e le sue idee, per poi nel tempo riuscire a 5darsi delle indicazioni e dei suggerimenti che riceve dall’operatore. L’operatore si propone di favorire interazioni basate sulla vicinanza con l’utente, coinvolgendo l’utente nel suo processo di cambiamento, evitando atteggiamenti distanti, gerarchici, punitivi che si rivelerebbero controproducenti.

La complessità dei disturbi di Doppia Diagnosi e l’inefficacia degli approcci tradizionali ha spinto il Ce.I.S. “S. Crispino” a costruire un sistema “curante” capace di formulare interventi specifici per entrambi i disturbi da considerare “primari” ed evitare così che l’utente si trovi nel conflitto tra il servizio psichiatrico e quello delle dipendenze patologiche. L’intervento, costantemente mirato ed individualizzato, deve essere sempre adattato ad ogni singola situazione. Per questo la presa in carico comporta un lungo lavoro da parte dell’equipe che garantisce, con la sua presenza, la continuità del trattamento. Lo sta! include diverse 5gure professionali che cooperano tra loro: psichiatra, medico internista, psicologo, psicoterapeuta, educatori professionali e infermiere. Lo sta! lavora a stretto contatto con i diversi supporti esterni alla comunità: la famiglia, le 5gure di riferimento, i servizi invianti; aiutando così l’utente a sviluppare le abilità necessarie con l’aiuto di tali supporti, in modo che riesca nel tempo a crearsi una soluzione abitativa ed un lavoro protetto. Il team deve dunque e!ettuare in modo coordinato il trattamento integrato. Questo metodo ad oggi è l’unico in grado di ridurre i comportamenti correlati al disturbo da uso di sostanze, l’unico che permetta sia la riduzione dei ricoveri e dei sintomi, sia il miglioramento della qualità della vita. Il servizio intende favorire la ricostruzione psicofisica dell’individuo, offrendo una serie di attività quotidiane la cui sperimentazione permette all’utente di raggiungere un buon grado di autostima e la consapevolezza delle proprie abilità e risorse nel rispetto dei propri limiti; questi ultimi spesso dovuti all’uso-abuso continuativo di sostanze nel tempo. La comunità, attraverso la condivisione dei vissuti emotivi, il confronto quotidiano con i pari e con gli operatori, si propone di costruire un percorso riabilitativo capace di mettere la persona nella condizione di recuperare – dove possibile – la propria autonomia, la responsabilizzazione di sé, la progettualità e che stimoli la dimensione cognitiva, corporea e creativa di ciascuno.

Nel rispetto dell’unicità di ogni individuo, il processo di cambiamento pur essendo lento e pieno di difficoltà, permette di raggiungere obiettivi specifici:

  • accettazione di sé stessi (dei propri limiti e capacità);
  • cura di sé;
  • accettazione della terapia farmacologia;
  • acquisizione di una migliore strutturazione del proprio tempo e delle proprie responsabilità;
  • elaborazione dei vissuti emotivi;
  • costruzione di relazioni interpersonali adeguate sia all’interno che all’esterno della comunità;
  • recupero di un rapporto accettabile con la propria famiglia (quando è possibile);
  • acquisizione di abilità compensative dei deficit dovuti ai due disturbi;
  • reinserimento socio-lavorativo attraverso il mantenimento dei contatti con i servizi invianti e con l’inserimento in tirocini lavorativi (lavoro protetto).

Tale trattamento richiede cambiamenti profondi e radicali che necessiterebbero di un lungo supporto da parte dell’operatore, perché solo così aumenterebbero le probabilità di raggiungere risultati positivi e duraturi nel tempo: imparare a condurre uno stile di vita sobrio, sviluppare abilità, svolgere attività gratificanti e costruire relazioni autentiche.

Personale operativo

  • Responsabile della Struttura;
  • Medico Direttore Sanitario;
  • Psichiatra;
  • Psicoterapeuta;
  • Psicologi;
  • Educatori professionali;
  • Infermieri;
  • Personale ausiliario;
  • Studenti tirocinanti.

doppia-diagnosi-1 doppia-diagnosi-2